Camera iperbarica per ipoacusia, quali sono i benefici dell’ossigenoterapia e quando evitare
L’ossigeno terapia iperbarica si rivela utile ed efficace nel trattamento dell’acufene ovvero quando si percepisce un tintinnio acuto nell’orecchio in maniera continua.
All’interno della camera iperbarica l’aumento della pressione dell’ossigeno favorisce l’incremento del flusso sanguigno nell’orecchio, riducendo i sintomi tipici della patologia.
La frequenza e la durata del trattamento dipendono dalla risposta del paziente.
Scopriamo in che modo la camera iperbarica può aiutare a sconfiggere l’acufene.
Un “ripasso” veloce su che cos’è la camera iperbarica
Per una migliore comprensione dei benefici della camera iperbarica sulla cura dell’acufene facciamo un ripasso veloce.
All’interno del macchinario utilizzato per la terapia viene ricreata una condizione di pressione maggiore rispetto a quella dell’atmosfera: il paziente viene esposto ad una miscela di gas composta per la maggior parte da ossigeno (o aria compressa ricca di ossigeno).
L’ossigeno che viene inspirato durante il periodo di permanenza nella camera si lega in parte all’emoglobina e in parte si discioglie nel plasma: al crescere della pressione aumenta la quantità di ossigeno nel plasma e, di riflesso, nei tessuti.
L’incremento di ossigeno nei tessuti ha numerosi vantaggi:
- Contribuisce alla creazione di un ambiente sfavorevole ai batteri anerobi;
- Uccide i batteri a favore dei leucociti;
- Favorisce l’aumento di sangue nei tessuti e la rivascolarizzazione;
- Stimola il sistema immunitario;
- Stimola la produzione di collagene;
- Favorisce la cicatrizzazione, la riparazione di lesioni di vario tipo (ossee, articolari, legamentose, muscolari);
- Provocando una vasocostrizione è un potente antinfiammatorio.
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L’utilizzo dell’ossigenoterapia iperbarica in campo otorinolaringoiatrico
Il paziente che soffre di acufeni ed ipoacusia improvvisa è un buon candidato ai trattamenti in camera iperbarica.
Nella maggior parte dei casi di ipoacusia improvvisa si riscontrano patologie del microcircolo che causano ipossia delle strutture cocleari.
In queste circostanze l’ossigenoterapia permette di aumentare la pressione parziale nei fluidi dell’orecchio interno e dell’ossigeno nel sangue, portando nutrimento alle cellule che costituiscono le strutture cocleo-vestibolari.
L’ossigenoterapia iperbarica è sconsigliata quando si riscontra una disventilazione dell’orecchio medio e fistole labirintiche.
Inoltre, ci si avvale della terapia nella camera iperbarica per curare i seguenti disturbi:
- Otite esterna
- Malattie di decompressione otovestibolari
- Disturbi dell’equilibrio di tipo cronico e acuto
- Malattia di Meniere
Rischi e controindicazioni dell’ossigenoterapia nella cura dell’acufene
Durante la seduta di ossigeno terapia sarà sempre presente un tecnico per intervenire in caso di malesseri improvvisi e necessità particolari.
In generale, durante la terapia si può avvertire un fastidio legato all’orecchio tappato oppure brividi di freddo, o al contrario eccessivo caldo, in base a quanto ossigeno è presente (la concentrazione più o meno alta modifica la temperatura dell’aria).
La camera iperbarica viene descritta come un ambiente sicuro ma quando la pressione o i livelli di ossigeno non sono adeguati ci sono dei rischi, e delle controindicazioni, che devono essere gestiti assolutamente.
Tra i rischi derivanti dalla pressione ci sono: i disturbi alle orecchie, perforazione del timpano, dolore ai seni paranasali e nasali e barotrauma (ovvero lesioni da pressione).
Alti livelli di ossigeno provocano invece crisi epilettiche, cali della vista momentanee.
Essendo l’ossigeno un gas altamente infiammabile non è possibile introdurre in camera iperbarica dispositivi elettronici, oggetti metallici, materiali infiammabili, contenitori ermetici, apparecchi acustici e tessuti sintetici.
Chi non può essere curato con l’ossigenoterapia
L’ingresso in camera iperbarica viene vietato, o messo in discussione, in presenza di pazienti che:
- soffrono di determinate patologie
- assumono specifiche tipologie di farmaci
- presentano determinate condizioni mediche
In base alla variabile patologie i pazienti che non possono essere sottoposti a trattamenti di ossigenoterapia sono coloro che soffrono di enfisema bolloso, tubercolosi cavitaria in fase attiva, epilessia acuta, claustrofobia e cisti idatidea.
Se consideriamo la variabile farmaci invece sono esclusi coloro che assumono mafenide acetato, doxorubicina, cis-platinum e disulfiram: in questi casi, prima di procedere, è necessario sospendere la terapia farmacologica almeno una o due settimane prima di procedere con le sedute di ossigenoterapia.
Se, invece, si considera la variabile condizioni mediche l’accesso alla camera iperbarica viene messo in discussione in presenza di:
- febbre
- glaucoma
- stapedotomia
- infezioni/patologie dell’apparato respiratorio
- sinusiti/otiti croniche
- interventi di chirurgia auricolare
- epilessia
- bradicardia
- distacco della retina
- neoplasia maligna
- sferocitosi
- cardiopatia
- gravidanza
- broncopneumopatia
In tutte queste circostanze il personale medico presente deve valutare l’ammissione del paziente nella camera iperbarica e, se si procede con l’ingresso, monitorare costantemente il paziente durante la terapia.
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