Ambulatorio di Pneumologia San Marino
Presso l’ambulatorio di Pneumologia della casa di cura privata Domus Medica è possibile effuttuare visite per il trattamento delle seguenti patologie:
- asma e riniti allergiche;
- apnee notturne.
Asma e Rinite Allergica
L’asma e la rinite allergica sono strettamente correlate.
Circa otto persone che soffrono di asma su dieci presentano rinite allergica associata.
L’asma è una malattia infiammatoria cronica dei bronchi mentre la rinite allergica è un’infiammazione del naso, dunque interessa sia le alte vie respiratorie (il naso) che le basse vie respiratorie (i bronchi).
L’asma e la rinite allergica possono avere dei fattori allergizzanti comuni che sono responsabili di scatenare la malattia, per esempio pollini, peli di animali, acari e muffe.
Oltre a questi esistono però altri elementi che possono intervenire e aggravare spesso la malattia come:
- Tabacco;
- Agenti inquinanti (prodotti tossici in ambito professionale);
- Infezioni virali;
- Alcuni medicinali (aspirina, antinfiammatori non steroidei)
La risposta è sì.
In particolare nelle persone asmatiche che presentano rinite allergica associata si osserva una maggior frequenza di crisi d’asma, di ospedalizzazioni e di ricoveri d’urgenza, nonché un maggior ricorso a « medicinali per l’attacco » rispetto a quanto avviene nei pazienti che soffrono esclusivamente di asma.
Una rinite allergica non trattata può quindi aggravare l’asma.
La rinite allergica può alterare la qualità di vita delle persone che soffrono di asma in modo rilevante, in quanto ha un impatto sul sonno, sulle attività sociali, professionali e scolastiche.
Una buona gestione della rinite allergica può migliorare l’asma ad essa associata: dunque asma e rinite allergica devono essere curate contemporaneamente.
Sindrome delle Apnee Notturne
L’apnea notturna è il sintomo più caratteristico della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), che colpisce fino al 5% della popolazione adulta.
L’apnea notturna può causare ipossiemia (poco ossigeno nel sangue), sforzo inspiratorio e micro-risvegli ripetuti.
La gravità è proporzionale alla frequenza e alla durata delle apnee stesse.
La nocività dell’apnea notturna è dovuta alle sue complicanze ovvero:
- disturbi cardiovascolari;
- ipertensione;
- ictus;
- fibrillazione atriale;
- insufficienza cardiaca.
Il russamento notturno è un disturbo della respirazione che si può riscontrare in due modalità:
- Roncopatia semplice, dove la causa del fenomeno è una vibrazione delle strutture anatomiche del velo palatino (interessa circa il 60% della popolazione adulta con netta prevalenza del sesso maschile);
- Sindrome da apnea notturna nella forma ostruttiva del sonno (OSAS: Obstructive Sleep Apnea Syndrome), con sonnolenza durante le ore diurne e risvegli durante il sonno. Sono causate da un ostacolo a livello delle vie aeree superiori, nella maggior parte dei casi a livello del velo palatino e della lingua, ma anche a livello delle cavità nasali, del rinofaringe, orofaringe e ipofaringe.
Secondo alcuni studi la sindrome da apnea notturna colpirebbe tra l’1% e il 10% della popolazione adulta.
Oltre alle alterazioni morfologiche delle vie aeree superiori, concause sono:il sovrappeso, l’assunzione serale di alcolici, nicotina, sedativi, e nei bambini la presenza di tonsille e adenoidi.
I sintomi sono invece:
- disturbi del sonno con risvegli frequenti; affaticamento nelle ore diurne;
- cefalea;
- raucedine mattutina;
- ipossia cronica (carenza di ossigeno a livello dei tessuti dell’organismo) con ripercussioni sull’apparato cardiocircolatorio.
La diagnosi e il trattamento coinvolgono un pool di specialisti (otorinolaringoiatri, pneumologi, cardiologi).
Fondamentali sono la rinofibrolaringoscopia e la polisonnografia, che permettono la registrazione di più parametri fisiologici durante il sonno.
Il primo approccio terapeutico è la riduzione di peso corporeo, il divieto di assunzione di alcolici e sedativi e, in alcuni casi selezionati la CPAP – Continuous Positive Airway Pressure – uno strumento dotato di una maschera da indossare durante il sonno che crea una pressione positiva nasale continua.
Nei casi in cui è necessario un trattamento chirurgico, esso differisce sia dal punto di vista tecnico che da quello dei risultati, a seconda che si tratti di una roncopatia semplice oppure associata ad apnea notturna.
Molto spesso il paziente affetto da sindrome delle apnee ostruttive nel sonno presenta un’ostruzione delle vie respiratorie superiori a più livelli che gli causa una significativa riduzione o assenza del flusso aereo nasale durante il sonno.
In questo caso il trattamento chirurgico fonda essenzialmente su tre principi:
- accorciare il velo palatino;
- ampliare l’orofaringe;
- mettere in tensione gli annessi muscolari e mucosi interessati.
In caso di intervento chirurgico è fondamentale:
- uno studio pre-operatorio sistematico del sonno, eseguito su tutte le persone con problemi di russamento associata alle disfunzioni caratteristiche della sindrome da apnea notturna, candidati ad un trattamento chirurgico;
- la necessità di un accurato studio morfologico che preceda ogni trattamento chirurgico della sindrome da apnea notturna.